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Mitsubishi L200 Diamond: The Transformer

Da camioncino a luxury Pick-up in sei generazioni

09 luglio 2020

Abitassimo a Dallas, nel mitico Texas, ci sentiremmo dei disagiati a non avere almeno un paio di pick-up parcheggiati nel cortile di casa… o meglio, nel cortile del ranch.
Vi sembrerà strano, ma “l’auto” più venduta negli Stati Uniti, da trent'anni è l’immenso “camion” della Ford, l’F-150. Qui da noi, il trend è diverso.  Qui la fanno da padrone i Suv. Ma basta un week end in montagna per calarsi in una dimensione surreale… ci si sente catapultati fotonicamente in Texas! Pick-up a destra e a manca, di ogni genere e stazza. Ovviamente li non è una moda ma una necessità. Dovendo trasportare materiale di grandi dimensioni su e giù per sentieri dissestati, la logica impone di dotarsi di un mezzo capace di districarsi anche nel fango o sulla neve, come solo un vero fuoristrada sa fare. Ed è qui che la tradizione Mitsubishi salta fuori.

42 anni fa, Mitsubishi sbarcava sul mercato col suo primo L200, che all’epoca si chiamava “Forte”. Un nome una garanzia per un tranquillo camioncino da lavoro da una tonnellata.
 Nato per coniugare la capacità di trasporto col confort di una berlina.
Era il 1978. Da allora sono passati più di quarant’anni, è stata aggiunta la trazione integrale e ne sono stati venduti quasi cinque milioni di esemplari! Potevamo esimerci dal testare un “fenomeno” tanto significativo? Ovvio che no e allora, dopo aver “trafugato” un fiammante “L200” al press office” Mitsu”, via a far chilometri per capire com’è e come va il camion nella declinazione top “Diamond”.

La sesta generazione, mantiene intatte tutte le caratteristiche che l’hanno reso famoso nel mondo, quali: affidabilità, confort e versatilità estreme, ma sfodera muscoli a tutto spiano.
Con soli 4 cm. di innalzamento del “muso” e una curvatura delle fiancate (…e vi pare poco?) il “Mitsu” ha svoltato in maniera decisiva. Ora è molto più “Ammmericanstyle”.
Pur senza aggiungere centimetri al corpo vettura (al quale già non mancava nulla: 5.30 x 1.80), il solo make-up lo rende otticamente molto più grande e possente. Guadagna parecchio in aggressività e charme.

Torniamo sul pezzo. Dopo un “gajardo tour” tra i monti, tanto per sfilare tra i “camionisti locali” e vedere le loro espressioni incuriosite, ma anche per capire se le decantate doti del “Mitsu col cassone” fossero davvero meritate (…ora ne siamo certi,vi garantiamo che si arrampica ovunque, meglio di un camoscio), decidiamo di raggiungere degli amici al mare e lo facciamo percorrendo la strada più assurda per un dinosauro di cinque metri e trenta e con la stazza di una libellula di ghisa: Il colle del Turini. La mitica statale del Rally di Montecarlo, dove si son dati battaglia i rallysti top del pianeta.
Potrà sembrare strano ma siamo rimasti basiti dalla disinvoltura con la quale si guida. A Parte lo sterzo che ovviamente non può essere paragonato a quello di un kart, l’handling non è affatto disdicevole. Non rolla e viaggia al pari dei vari suv disponibili sul mercato. Ovviamente il tutto a velocità consone al mezzo. Non si può pensare di esibirsi in “traverse”  o staccate al limite, alla Ken Block, ma guidandola con garbo, si dimostra inaspettatamente preciso.
 Appena a bordo subito si nota subito la cura rivolta ai particolari, Il cruscotto è ricco e accessoriato, col sistema multimediale di grandi dimensioni che purtroppo non è dotato del sistema di navigazione. Lo si può comunque collegare allo smartphone col sistema Car Android, sperare che il vostro “cellu” non lo rigetti e che nessuno vi telefoni (scherzo, va benone…).
La lussuosa versione Diamond è estremamente ricca nelle dotazioni. Si va dal clima automatico all’interno in pelle. Dal sedile guida a regolazione elettrica e riscaldabile, alla telecamera posteriore. Per non parlare dei fari full LED. Direi che pare più un suv col cassone che non un mezzo da lavoro.

Confort a nastro. Ovvio che chi scrive il contrario, probabilmente non ha mai testato la concorrenza. Stiamo pur sempre parlando di un pick-up, mica di una Limousine con le tendine e lo 'Spirit of Ecstasy' sul cofano.
Le sospensioni ,seppur rigide, assorbono bene le asperità stradali, vanno da Dio sugli sterrati, e non disdegnano le curve. L’aspetto più tosto  che lo caratterizza, che viene denominato “solid rock”, solido come la roccia, non è certo l’unica novità del “200”. Il nuovo motore ad esempio. Non più 2.4 litri ma 2.2. Lo stesso che monta la nuova Eclipse Cross.

Un Diesel da 150 cavalli Euro6 D-temp con una coppia più omogenea del precedente (400 Nm)e prestazioni migliorate. Silenziosissimo sulla Eclipse, qui non lo è altrettanto nelle accelerazioni dove “ticchetta” un po’. A velocità costante invece, tutto torna nella norma e si procede a velocità autostradali in un ovattato e confortevole salotto tipico delle vetture. La spinta è corposa sin dai bassi regimi, considerato anche il fatto che, al contrario dell’Eclipse, qui deve portarsi a spasso un paio di tonnellate di stazza.
Importante anche l’attenzione posta ai costi e tempi di manutenzione. Il serbatoio contenente l’Adblue, ad esempio, va riempito solo ogni 20.000km circa, evitando così soste inutili.

La mitica trazione Super Select 4WD II permanente con la nuova modalità “Off Road” e il sistema “Hill Descent Control”, controllo automatico della velocità in discesa, è un’altra chicca introdotta nella nuova versione. Le permette di superare gli ostacoli più impervi con una scioltezza impressionante.
La nuova modalità Off Road gestita mediante un interruttore situato accanto al selettore 4WD, e disponibile sia con cambio manuale che automatico, permette di scegliere modi di guida specifici in funzione del fondo stradale - GHIAIA, FANGO/NEVE, SABBIA e ROCCIA (quest’ultima solo in 4 LLC) - e delle condizioni di guida.
Grazie al controllo integrato della potenza motore, la trasmissione automatica e la frenata dipendono dal sistema Active Stability Control and Traction Control, che regola la quantità di slittamento delle ruote per sfruttare al massimo le prestazioni su tutte le superfici e la capacità di districarsi da condizioni stradali difficili. Ma vediamo quali sono i vari settaggi:

Ghiaia
Questa modalità abbina un’accelerazione e una stabilità ottimali su strade non asfaltate, in cui pietrisco o sedimenti possono far slittare le ruote.

Fango-Neve
Questa modalità regola lo slittamento delle ruote per evitare di bloccarsi e per mantenere una stabilità di direzione in partenza.Una volta che il veicolo procede stabilmente, il sistema consente un certo slittamento e riduce il grado di controllo della trazione per evitare la sensazione di stallo. Se il sistema rileva che la vettura sta per bloccarsi nel fango o nella neve, riduce il controllo della potenza motore per migliorare la capacità di liberarsi.

Sabbia
In questa modalità, quando il veicolo si sposta, il sistema riduce lo slittamento delle ruote per evitare il blocco e, avviando un effetto a differenziale autobloccante, migliora la capacità del veicolo di liberarsi. Una volta che il veicolo procede stabilmente, il sistema consente un certo slittamento e riduce il grado di Controllo Attivo della Stabilità e della Trazione, per attenuare la sensazione di stallo. Sui modelli con cambio automatico, la trasmissione passa al timing di cambio migliore per la modalità SABBIA e mantiene una coppia elevata selezionando la marcia più adatta.

Roccia
Quando il sistema rileva che le ruote opposte in senso diagonale non hanno sufficiente contatto con il terreno, o per migliorare la trazione e la stabilità in salita, riduce ogni perdita di aderenza eliminando lo slittamento delle ruote e agendo come differenziale autobloccante. Sui modelli con cambio automatico, la trasmissione passa al timing di cambio migliore per la modalità ROCCIA e mantiene una coppia elevata selezionando la marcia più adatta. Inoltre, le marce ridotte e la possibilità di bloccare il differenziale posteriore completano le enormi doti fuoristradistiche del nuovo L200.

Il nuovo cambio automatico che passa da 5 a 6 rapporti. Non proprio velocissimo negli innesti e con un blocco convertitore che ahimè  “lascia fare” un po’ troppo prima di agire (migliora e rende più rapido il blocco se si pone la leva su selezione manuale), ma che svolge il suo compito dolcemente e senza scossoni. Le ridotte e il differenziale autobloccante fanno poi la differenza in fuoristrada, traghettando fuori dalle situazioni impegnative con grande scioltezza.

La sicurezza al centro dell’attenzione, con molte nuove funzioni. Eccovi di seguito le più salienti:

Sistema Blind Spot Warning (monitoraggio angoli ciechi) con funzione Lane Change Assist (segnalazione superamento involontario della linea di mezzeria).
Sistema Rear Cross Traffic Alert, per evitare collisioni in retromarcia (indispensabile su un mezzo da 5.3 m.)
Sistema Forward Collision Mitigation (per evitare collisioni frontali)
Sistema Ultrasonic Misacceleration Mitigation (per evitare incidenti dovuti a un uso scorretto dell’acceleratore).
Un bel mix che offre la tranquillità di una guida sicura.

Alla sicurezza contribuiscono anche i nuovi dischi freno che sugli allestimenti (come il nostro) dotati di cerchi 18”, sono stati aumentati da 294 mm a 320 mm e con pistoncini doppi.

E per finire, il dato più importante per un veicolo commerciale, il vano di carico. Le dimensioni del cassone restano invariate: 1.52 x 1.47 e comunque adatte anche al trasporto di Moby Dick, salvo trovare una gru atta al caricamento del mammifero. Il costo per sentirsi un po’ cow boy? La versione usata nel nostro test drive, la Diamond, che è la top di gamma, la potrete piazzare nel vostro Ranch staccando un bonifico da 34.800 euro. La sostanza c'è tutta e ora è stata arricchita anche la forma, direi che son davvero soldi spesi bene.

Roberto Rob Magliano

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