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Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio

L'auto che trasforma la benzina in dinamite

14 aprile 2021

L'auto che trasforma la benzina in dinamite!
Paragonare la “Stelvio Quadrifoglio” ad un “Suv”, sarebbe come accostare Kate Moss a Valeria Marini!
Le due parole non dovrebbero mai essere pronunciate nella stessa frase, per legge.
Non c’è storia. Si parla di due pianeti differenti. Solo casualmente la Stelvio ha quattro porte, un portellone posteriore ed è un filo più alta del normale. Per il resto non ha niente a che spartire con le pachidermiche Suv piazzate sui marciapiedi delle italiche scuole. Questa non è il solito cassone sposta family.
“Lei” è un’opera d’arte. Dovrebbe essere esposta ad honorem al MoMA di NY, in una bacheca di cristallo. Scherzi a parte, qui siamo di fronte alla perfezione in termini meccanici. Un’auto creata per offrire un piacere di guida ineguagliabile, anche a chi si deve spostare in più di due o per una vacanza in montagna.

Il cuore sportivo del suo 2.9 V6 Bi-Turbo da 510 CV è in grado di innescare in pochi secondi sensazioni fatte di potenza, energia, precisione e agilità, inimmaginabili per qualsiasi altro mezzo denominato Suv.
Basti pensare che per raggiungere tali vette, si è dotato la vettura di porte, portellone e cofano motore in alluminio e di albero di trasmissione in carbonio. Questo fa si che le masse siano meno elevate e il tutto si traduce in una dinamicità esaltante. Possiamo darvi dei numeri, che anche se stratosferici, non bastano  comunque a far comprendere quanto sia piacevole guidare questa specie di “Giulia crossover”.  Tanto per iniziare i 3.8 secondi per raggiungere i 100 km/h! Poi, i 510 cavalli del V6 2.9 litri Bi-Turbo e per finire i 283Km/h di velocità massima. Numeri, solo numeri, ma che una vaga idea di quanto sia esagerata la “Lucky Stelvio” la possono dare.
Io mi ci sono divertito come un bambino in pasticceria, e poi, con quel fondo scala a 330 Km/h! Uuuh…
Ma ora ve la racconto nei dettagli.

Tanto per iniziare, il lavoro fatto sulle sospensioni–in alluminio - è davvero strabiliante. Gli ammortizzatori a regolazione elettronica, possono essere settati su tre posizioni a scelta, con l’apposito tasto o impostati di default dalla selezione del “Dna System”. Pensate che in modalità “soft”, nonostante la gommatura da 20 pollici, notoriamente ostica al pavè cittadino, riescono persino a filtrare le buche e ad essere confortevoli.
Settati in hard o con “Dna” su Race, regalano sensazioni che non si possono neppure descrivere. Solo una parola mi viene alla mente: spettacolo!
A governare lo sterzo – il più diretto della categoria - pare ci sia Giotto, tanto vengono perfette le curve. Si riesce a sentire l’asfalto con una precisione inarrivabile. Il volante con la parte superiore in alcantara poi… un capolavoro.

Sono davvero tante le coupè dal dna sportivo che son passate sotto le nostre grinfie, ma molte di esse non si avvicinano neppure alla perfezione dell’handling della Stelvio, che una coupé non è. Già quando provammo la versione diciamo “basic” - la Diesel 180hp con trazione posteriore - ne rimanemmo affascinati. Ora con la “Quadrifoglio” siamo letteralmente basiti! Mai provato un’auto così polivalente e precisa. Sa regalare emozioni inarrivabili con le auto da comuni mortali.
Pensate che si stia esagerando con i complimenti? NO, assolutamente NO! Mai provato niente di simile. Le varie pachidermiche “crucche Turbo”, possono fare fagotto e tornare in sede per degli aggiornamenti. La Stelvio in versione “Lucky” manco le vede. Questa è un’auto da corsa non una camomilla vitaminizzata.
 Comunque, tanto per trovare il pelo nell’uovo, dobbiamo dire che anche “Lei” un paio di difettini li ha –microscopici in confronto a ciò che sa regalare, ma li ha - il display della telecamera posteriore per esempio, che per educazione possiamo definire ridicolo e ahimè i consumi: esuberanti! Più vicini a quelli di un incrociatore della Marina Militare. Noi -che per sincerità dobbiamo dire, non l’abbiamo mai usata in economy mood - abbiamo visualizzato numeri sul display ad una cifra… e molto piccola. Roba che per pudore preferiremmo non pubblicare. Diciamo solo che in autostrada a velocità codice, si raggiungono gli 8.5 km/litro. In città sono più realistici i 5 km/litro e sul misto spinto, diciamo “godibile”, si riescono anche a fare i 3 o 3.5 Km/litro. Lo so, non dite nulla che tanto lo immagino. Ma vogliamo giudicare un’auto da corsa per i consumi? Daiiii, questa è la cosa più vicina ad un mezzo da pista che si conosca. La “nostra” poi, dotata di freni Carbon Ceramic Brembo, con dischi da quasi 40cm (8.500 euro) e sedili Sparco race con guscio in carbonio (4.000 euro), è davvero una race car. Tant’è che anche sul mitico circuito tedesco, il Nurburgring, ha fatto segnare un tempo da record e ne è scaturita anche una versione a tiratura limitata che porta proprio il suo nome.

Ora mettetevi comodi che vi riveliamo i prezzi:
La partenza è da 96.600 euro che diventano poi 115.000 se la allestite in versione “cattiva” come quella usata nella nostra prova. Lo so, le cifre sono da appartamentino ma con l’appartamentino non provate mica le stesse emozioni, a meno che la vostra fidanzata non sia che so:  Blake Lively, Margot Robbie o Scimmions Oka. In quel caso e solo in quello, sono certo che potrebbe anche bastarvi “l’appartamentino”. Vedete un po’ voi.
Stay tuned.

Roberto Rob Magliano

 

 


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