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812 Superfast

Un'amore di Ferrari

02 agosto 2018

Iniziamo così, tanto per fare il quadro generale:  in città il termometro oscilla tra i 30 e i 36 gradi. Un’afa che neppure a Papua in Nuova Guinea. L’aria trema come nei film di Sergio Leone. L’umidità avrà già superato il 150%. In pratica come vivere in una boule dell’acqua calda. Ho reso l’idea?
I desideri in ordine di arrivo al cervello quali sono? UNO SOLO, evaporare velocemente  verso mete lontane, dotate di spiagge infinite, mare azzurro e palme in quantità esagerata.  Quindi? Basta, non ci resta altro che partire per un test drive. In redazione sono arrivate un sacco di auto da provare, c’è anche una “spiderina” mica male, ma qui serve qualcosa di strabiliante. Qualcosa di “fast” per davvero.  Ne sento la necessità. E allora, valigia (trolley via e camminare) al volo e giù in garage a vedere se è arrivata per davvero.
Aprendo la saracinesca da lontano, un tuffo al cuore. Una macchia scura opalescente ci appare. Allora non stavano scherzando. La Superfast è davvero qui!
Se non la si vede non ci si crede. Già le forme strasinuose e l’altezza minima la rendono cattivissima, se poi ci si mette anche il colore, un grigio scurissimo opaco, a renderla mimetica stile Stealth, beh, allora si rasenta la paura.
Ci avviciniamo con rispetto (e timore…  quando vi dirò il prezzo allora capirete il perché), un tocco al telecomando e le porte del paradiso si schiudono. Nell’aprire lo sportello, un profumo ci pervade. Non i soliti odori nauseabondi di plastica ma aromi di pellami pregiati. Trovare l’assetto di guida giusto qui non è difficile e laborioso. I sedili racing Hanno un paio di regolazioni e finisce li. Lo strano è che riescono comunque ad essere perfetti. Un’aggiustatina al volante, in pratica un computer rotondo e poi viene il bello. Il pollice sinistro quasi vibra mentre pigia il tasto rosso Start. Ed ecco che subito si scatena il concerto! Uuhhh, se i V8 hanno un sound emozionante, qui si raggiungono livelli da Royal Albert hall. I 12 suonano all’unisono dando vita ad una musica da brividi che fa tremare tutto il condominio.  Dai, meglio che la smetta che poi quando scrivo per il Corriere il “diretur” mi dice che esagero con gli aggettivi.
Vabbè, dicevamo? A, che il V12 cantava… Inserisco la retro e lentamente esco dal garage. Basta poi ricordarsi di pigiare l’apposito tasto e l’imponente e schiacciatissimo “muso” si solleva quel tanto che basta per non strisciare sulla rampa d’uscita. Wow, siamo in strada.  Si fa rotta verso un percorso adeguato. Mica facile, lei di default andrebbe diritta a Fiorano, noi la impostiamo verso il centro, mica per far gli sboroni ma solo per “caricare” chi si occuperà di realizzare i video in movimento. L’adorabile personcina ci aspetta sotto il portone con un sorrisetto sornione. Appena salita esclama: “qualcosa di più discreto non c’era vero? Potevi arrivare con un prototipo di Le Mans oppure anche in elicottero, tanto per passare inosservato”.
Manco la sento, ho già messo in moto e, fortunosamente i “12” attutiscono le lamentele. Nel dubbio, con un piccolo telecomando, apro le valvole che liberano gli scarichi e la mia fantasia!
In effetti la “camera girl” aveva ragione, uscire dalla città è quasi un incubo. La gente per fotografarla si butta latteralmente  in mezzo alla strada. E la si può anche capire,  pare un’astronave in mezzo alle comuni “sposta popolo”.
Finalmente ci siamo, inizia l’autostrada e bisogna stare all’occhio al quadro o si rischia la galera, non solo lo stralcio della patente. Solo che con 800 cavalli mica è così facile andar piano. Per fortuna che arriva presto il tanto agognato percorso. Ve la faccio breve e  facile: siamo sul Sospel, traffico ZERO,  Velox ZERO.  E’ un attimo che si scateni l’inferno…  vetri rigorosamente giù e scarichi open.  Giù il piede. L’accelerazione è da Space Shuttle, le labbra si assottigliano, gli occhi passano in modalità Bruce Lee e lo sguardo quasi mi si annebbia. Le curve arrivano a velocità fotonica. I carboceramici grandi come un campo da pallone, permettono staccate da F1. Immaginate il mio tasso d’adrenalina? No, non ce la potete mica fare. Manco Rambo in Afghanistan. Di emozioni su ruote ne ho provate una miriade ma vi garantisco che questa è davvero “tanta roba, tantissima roba”! A, dimenticavo, la “cameragirl” nel frattempo è diventata “verde”, pare una marziana. Però è riuscita a portare a casa il video che vi potrete godere. Povera, meglio che alzi il piede o mi “skiatta”.
Riassumendo: vorrei potervi ammorbare con un milione di aggettivi, ma siccome mi sto allenando a scrivere bene per il mio famoso quotidiano ( si, lo so che dovrò fare ancora parecchia strada…), mi limiterò a dirvi che la “Superfast” è davvero un’auto che vorrei avere in garage e non solo per un test drive. Oh “raga”, e se facessimo una colletta? Trovare 380.000 euro mica sarà poi tutta ‘sta faticata?
Non penserete mica di esservela cavata così… vi parlerò ancora di ‘sta “812”. Me ne sono innamorato.

Roberto Rob Magliano

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